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30.1.03

Un'ultima cosa: Marrazzo non vi darà ragione se parlerete solo delle tette. Le tette non sono una scusante.
Bilancio della settimana: ho quasi rotto un lettore per microfilm, fatto una bella decina di gaffes con superiori, litigato con un utente in biblioteca.
Un bel registro settimanale, non c'è che dire: inoltre ho altro da raccontare: immaginate un sabato pomeriggio, voi camminate in centro città( non importa quale città) vi ferma una bellissima ragazza, scollatura vertiginosa e siamo a dicembre " ciao ti piace leggere?" Voi che spendete un bel pò di soldini in libri dite sinceramente di sì.
Errore : la tipa vi intorterà mentre voi fissate una cosa sola: la scollatura.
Vi porta in libreria e vi offre un super contratto ( scoprirete poi che non è possibile disdirlo) per prendere libri per duew anni da un catalogo che vi verrà mandato a casa:
wow, dite voi, che figo.
Conclusioni
- ma nel catalogo non c'è molto che v'interessi
-non è possibile davvero disdire in nessun modo
-siete un fessacchiotti che si lasciano intortare dalle tette.
-meno male che sono solo libri.
-lo dite in giro e scoprite che di fessacchiotti ce ne sono molti.
-probabilmente finirete su "mi manda raitre".
complimentoni.

27.1.03

Brum brum

Stamattina mi arriva una telefonata dal babbo. "Ti piacerebbe una Punto gialla?"

Il fatto è che la mia macchina attuale, la fida Uno rosso sbiadito anche nota come "Gigia", ha il motore sputtanato, la tenuta di strada di un Ciao e una carrozzeria che per bozzi e curvatura richiama la cartina di un Ferrero Rocher. Io non mi potrei permettere di sostituirla, ma i miei genitori temono per la mia vita. E quindi, vada per la Punto gialla. Avevo detto, niente macchine nere o bianche, unica condizione. Gialla, mi pare carina. Sarà di quel giallo uovo tipico delle Fiat, che dove la metti la vedi.

C'ha anche il navigatore satellitare. Non ho più scuse per perdermi.

Cercherò di non essere nostalgica quando saluterò la Gigia. Ha fatto il suo lavoro.

Giu

25.1.03

Sabato giorno di cinema: dopo aver fatto la spesa per la settimana mi dirigo verso il merdosissimo cinema: clientela adolescente, ragazzine in versione "lolita sabato pomeriggio": il film è Il signore degli Anelli parte 2.
In sè il film è bello, ma come dice la mia amica Martina, è un film di mezzo; come quando sei a metà libro e non vedi l'ora di vedere come si sviluppa la vicenda: è bello, le tinte fosche forse sono più accentuate; Gollum è visto in tutta la sua piena umanità.
Le scene di battaglie si sprecano e forse mostrano la corda, ma i personaggi sono il piatto forte. Aragorn è un vero colosso ma Gollum vince.
Menzion d'onore per Ghimli vero asso comico: un mito.(per noi bassetti)
Menzione d'onore anche per la maschera del cinema, un vero figo che allo schiamazzare di bamberottoli 13enni sul modello"io ho già visto il film 3 volte e vengo a vederlo la 4a: e pure commento tutto il film rompendo le palle alla gente" li ha zittiti prontamente guadagnandosi il mio amore incondizionato.
Perché, perché quando avrei un casino di cose da dire non ho il tempo di dirle?
Prossimamente: la Giulia fa di nuovo la giornalista musicale! Ed è felice!

Corrado, dove sei???

Decibel, bellezza, grazie per le dritte, ma forse ti sarà utile sapere che io, per pubblicare il libro con la Lint, non ho sborsato una lira. Però i diritti d'autore mi sono bastati appena per due birre e un Negroni al kerosene in un baraccio punkabbestia di Milano.

Ottimismo e comfort a tutti e due... tornerò con post più sostanziosi molto presto.

24.1.03

Sarò telegrafico : non mi piace far così , siamo tutti per lo slow food ma poi quando si tratta di vivere "normalmente" siam tutti di fretta,mangiamo in posti dove la politica del "via uno sotto un altro " domina.
Detto questo per dire che anche a me piace scrivere le cose con calma ma non sempre posso.-messaggio x Giulia: il problema è endemico nel senso che virtualmente non esiste una casa interessata se non la vai a scovare tu.
Spesso e volentieri le piccolissime case editrici privilegiano un rapporto "ad personam" e ti pubblicano solo se ti conoscono, se c'è un rapporto di fiducia e stima reciproca.
Nel senso che se trovi una casa editrice di (che ne so) Catania, difficilmente si sobbarca l'edizione del tuo libro, anche perchè se non vado errato ci sarebbe la faccenda del "contributo dell'autore " cioè, tu mi paghi un tot e mi cauteli dal rischio "flop".
Se il mercato è ancora così, stiamo freschi.
Detto questo non ho ganci, mi spiace, nell'ambiente editoriale sono un pò sperduto: non me ne volere, ma la vedo duretta.
Se pubblichi, però , i libro io lo compro di sicuro.
Promesso.

22.1.03

Iiih, che figoni quelli che "ne sanno più di te"... ho appena finito di scrivere la mia risposta su un forum a uno che sfotteva perché ho chiamato la protagonista di Tess of the D'Urbervilles "Tess Durbeyfield". Se il bel tomo avesse letto il libro in questione (invece che solo il titolo), saprebbe che questo è il vero nome di Tess. Ma non l'ha letto, è questo il bello; il sostenitore dell'inesistenza di scrittrici alla pari degli scrittori NON CREDO ABBIA MAI APERTO un libro di Hardy.

La mia vita è vuota, dipendo da questo tipo di piccole soddisfazioni cerebrali :)

Sto anche troppo in rete senza combinare niente di costruttivo, tipo trovarmi un editore.

Approposito, Mastro Decibel (kiaiiiiiii!!!!), lei che fa il bibliotecario all'Università avrà pure un gancio con qualcuno che conosce qualcuno che conosce qualcuno... io avrei un romanzo da pubblicare. O almeno un miserrimo suggerimento su dove sbattere la mia povera testa malata...

Oggi c'è brutto tempo, e si vede. Ho l'umore sbriciolato come una torta Fregolona.

Giu

Oggi non c'è veramente nessuno in dipartimento:mi sono messo a leggere altri blogs, e vedere come si fa "a farne uno serio" ma non mi riesce.
Piccola digressione: utenti italiani e utenti erasmus:
Utenti italiani; schiamazzano, non rispettano le file, rompono i coglioni arrivano in oriario di chiusura e pretendono , come se tu fossi il loro schiavetto. Insopportabilmente supponenti, se hanno bisogno di te non chiedono ma si aspettano che tu capisca di cosa hanno bisogno( forse uno psichiatra)
utenti erasmus( balcanici); gentili, educati ( a sentire le mie colleghe anche "meravigliosamente carini") chiedono per favore, si fermano pure a chiacchierare. Le ragazze sono sempre molto gentili, e io le adoro.
se ti vedono per strada non se la tirano e ti salutano.
Alcuni di loro con cui ho fatto amicizia mi hanno anche fatto gli auguri per natale.

Forse perchè se sei in terra straniera fai il gentile per forza, forse xchè sono gentili di loro, ma almeno si fanno benvolere.
Balcani -Italia : 3 -0

ps. dico anch'io la mia sulle poche parole spese da Giulia qui sopra ai mie sproloqui.
Io credo che non sia necessario firmarsi, d'altronde il prof. si vantava " datemi un Montanelli , un Biagi e ve lo riconosco subito" Ovvio che noi non siamo i suddetti mostri sacri del giornalismo. ma forse uno a 28 anni un proprio stile di scrittura dovrebbe avercelo. Oppure no? Ultima cosa : io sono un soldatino del male.
Al limite posso essere un soldatino dell'armata Rossa. (VietKong, a richiesta guerrigliero Tamil). Qui non si canta, si marcia al suono di bombarde bretoni.

19.1.03

Aftermath

Piccola nota rapida per dire che ieri sera sono stata al concerto degli Oliver al Velvet, che mi sono piaciuti "anche sì", e che mi sono divertita molto. Ho anche avuto la possibilità di verificare quanto la mia lista semiseria di "tipi umani" compilata qualche giorno fa ci azzecchi: li ho visti tutti. Tranne la "bona", devo dire la verità. Una "bona" mancava.

Ho anche notato una cosa che secondo me è bellissima, ed è che a prescindere se noi tre firmiamo o meno i post su questo blog, a una prima occhiata è subito evidente chi sta parlando. Siamo tre voci distinte. A me questa cosa piace così tanto che ho pensato di condividere l'entusiasmo con voi...

OK, avanti, soldatini del Bene.


18.1.03

Ho finito di aver la febbre: spero di stare un pò meglio: passerà anche sto week end "isolazionistico" a base di Neurosis, libri ed elitarismo autolesionistico.
Forse dovrei aggiungere che ho perso 3 giorni di lavoro e il fatto che mi rompe è accorgermi di giorno in giorno che sono sempre più attaccato al dio denaro.
Ovvio il denaro ci serve x comprarci da mangiare- vivere- bollette-birre e ultimo per ordine ma non per importanza Dischi a carrettate.
Ma non pensavo che sarei rimasto così attaccato a 3 giorni di assenza: mi mancano anche i ragazzi della coop, il che mi fa piacere; vuol dire che ne sentirò la mancanza quando il bibliotecario-crust leverà le tende saluterà tutti e se ne andrà per altri lidi.
fine delle comunicazioni: vado a prendere la spremutina.

17.1.03

Ma il popolo, chi è?

Corrà, mi tocca dissentire. (Odio dissentire? No, adoro dissentire...) Il popolo chi è? Gli uguali agli altri? Agli altri chi? Chi ha votato Berlusconi? Chi guarda Bruno Vespa e va a vedere i film dei fratelli Vanzina, è quello il popolo?

Chi è il popolo? E chi siamo noi?

Io sono il popolo... sono uguale e diversa, come tutti. Sono uguale a milioni di altre persone nel mio amore per alcune cose (la scrittura, la lettura, i Subsonica, le feste rumorose, gli amici, hey-ho let's go, i quattro accordi, la Nutella, le patatine) e diversa da altri per qualcosa di meno identificabile, che richiederebbe troppo studio: il modo in cui ogni possibile gusto, abitudine, tratto della personalità e caratteristica fisica si combinano per formare me, escludendo alcune cose (non mi piacciono i bigotti, la musica jazz, gli asparagi e la dance un tanto al chilo) e includendone altre. Una mappa completa di me, o di te, o di chiunque altro, non esiste: ma se venisse compilata, ci si accorgerebbe che non esistono due individui uguali-uguali.

Si è uguali agli ipotetici altri solo quando si decide di non dichiarare se stessi. Ogni "uguale" è uguale solo nel silenzio.

Io credo una cosa. Non so se sia vera o no, ma in assenza di una religione che mi guidi, è quello per cui vivo. Io credo che ognuno di noi diventi veramente qualcuno solo nel momento in cui cerca di dare qualcosa al mondo. Non importa cosa. Un figlio, un libro, un albero, una ricetta per il Martini. Non importa la fama che si raggiunge, importa solo averlo fatto, essere serviti a qualcosa, avere dato un contributo: non essere del tutto introflessi, ma lasciare una traccia. Che sia un soffio nella sabbia o un ponte fra due isole, non ha poi tutta questa importanza.

Credo.

15.1.03

We wanna rock

Quest’anno, il Velvet e io festeggiamo dieci anni di felice sodalizio. La prima volta che ho varcato la soglia dell’ormai leggendario rock club era il 6 novembre 1993, suonavano i Blur e io mi ero persa con tutto il mio carico di amiche, avendo sbagliato a svoltare all’ultimo bivio. In dieci anni, ho avuto modo di osservare la fauna di questo tempio del rock nei minimi dettagli, e sono arrivata ad elaborare una casistica del tipo di personaggio che lo frequenta, anche tenendo conto delle oscillazioni della moda. Ho quindi concluso che il Velvet è popolato dai seguenti, ricorrenti esemplari di essere umano:

La tipina - Trattasi di esemplare tipico di femmina italiana: alta un metro e un barattolo, curvilinea e bruna. L'abbigliamento tipico prevede maglietta e/o canottiera con pancetta scoperta, jeans a vita bassa e coda di cavallo. Balla indefessa per tutta la serata, sempre e soltanto con altre tipine come lei, diventando particolarmente matta quando Luca mette su gli Strokes.

Il grosso - Perfetto contraltare della tipina, è, per l'appunto, molto grosso e ingombrante. Però siccome sta quasi sempre al bar con gli amici, non intralcia il traffico. Se decide di ballare, può provocare delle vittime fra i civili. L'accoppiamento di grosso e tipina è un fenomeno rarissimo, di cui non si hanno notizie certe.

Il fermo - Esemplare umano particolarmente curioso ma diffusissimo, il fermo è un essere di sesso generalmente maschile, che invece di ballare sta immobile in mezzo alla pista e fa conversazione con gli amici. Il perché di questo comportamento è tuttora allo studio. Il fermo, quasi mai solo, è particolarmente fastidioso per chi balla, perché invece di muoversi a ritmo con il resto della gente sta lì a fare muro. Assai diffusa è la variante "fermo e grosso", che ricorda da vicino i Moai dell'Isola di Pasqua, ma è meno espressivo.

Il caso umano - Esemplare di maschio affetto da una completa incapacità di capire quando un esemplare di femmina che lui reputa attraente gli stia mandando segnali di disponibilità (anche dette basic gnocca skills). Generalmente contraddistinto da un abbigliamento che fa pensare che lo abbia vestito la mamma (tipicamente, camicia infilata nei pantaloni a vita alta, se no il pancino prende freddo), il caso umano inizia a ballare appiccicato all'oggetto del suo interesse, seguendola in giro per la pista anche quando lei, seccata, si sposta per levarselo di torno.

La cravatta - Tipo con la cravatta. C'è quasi sempre. A volte è una cravatta modaiola; altre volte, tristemente, è una cravatta da bancario o da matrimonio. Questo tipo di esemplare umano va immancabilmente in bianco.

L'ascella - Quando alza le braccia, le persone nel raggio di due metri hanno delle allucinazioni: credono di trovarsi nella giungla vietnamita, sotto i napalm. Generalmente balla anche come un pazzo, sgomitando e scalciando, forte del vuoto che gli si crea intorno, e ignaro della sua origine.

Lo sbronzo - E' sbronzo. Collassa in ogni punto possibile, e anche in qualcuno impossibile (ad esempio, le scale dell'ingresso). Spesso si addormenta sui divanetti. Se cerchi di svegliarlo, fa partire alla cieca dei poderosi cartoni, impossibili da schivare. Nella versione "fumato" è leggermente più simpatico; se poi è uno generoso, ha un sacco di amici che si occupano di spostarlo di peso da un punto all'altro del locale e lo accompagnano a vomitare.

Lo stronzo - Ce n'è sempre uno. Poga entrando di gomito. Ti spintona per arrivare dovunque debba arrivare. Balla sventolando la cicca, ustionando le braccia di chiunque passi. A volte scatena una rissa per questioni ignote. In questi casi, ad essere espulso a forza dal locale è il poverocristo con cui ha attaccato briga.

Il fuoritempo - Quando distribuivano il senso del ritmo, lui era in bagno. Balla come le comparse nei film degli anni '80, vale a dire come se sentisse una canzone del tutto diversa dagli altri. Se è conscio della sua disabilità, si limita a passare da un piede all'altro e balla solo per fare compagnia alla morosa. E' dannoso se incrociato con il "caso umano".

La bona - E' bona. E lo sa. Sovente, anzi, quasi sempre, fidanzata con un tizio insignificante che se la ciuccia come un chupa chups in mezzo alla pista (vedi alla voce "fermo"), in tutto simile a un pescatore che si faccia fotografare con un luccio da dieci chili in mano. Se non è fidanzata, si corazza dietro a dieci amiche e non si riesce a parlarle né per forza, né per amore.

Il dark - Figura caratteristica e amatissima del Velvet, si sta purtroppo estinguendo (ah, bei tempi quando Wiko ci faceva le imboscate in bagno e ci cotonava i capelli con la lacca...). E' ora riscontrabile in due versioni principali: 1) Baby Goth (maschio, sedici-diciotto anni, faccetta infantile, pallore etereo, rossetto nero; femmina, idem) e 2) Franz.

Il metallaro - Entra in pista solo quando mettono "metal", rotea i capelli e fa finta di suonare la chitarra.

L'annoiato - Sta appoggiato languidamente a una colonna, e contempla la situazione con la faccia di chi ne ha le palle pienissime. Spesso abbigliato in pantaloni di pelle e camicia bianca, si sospetta che sia in realtà un fuoritempo timido; più probabilmente, i pantaloni di pelle lo fanno sudare e non riesce a piegare le gambe.

Il figone - Il figone si presenta in quattro varianti:
Figone con morosa - Lo vedi, lo punti, ti avvicini agitando i fianchi come una baiadera, e quando sei a mezzo metro lui si avvinghia a una tipina. La marcia indietro può essere umiliante.
Figone minorenne - Lo vedi, lo punti, ti avvicini agitando i fianchi come una baiadera, e quando sei a mezzo metro ti accorgi che ha al massimo diciassette anni. La marcia indietro è precipitosa.
Figone-non figone - Lo vedi, lo punti, ti avvicini agitando i fianchi come una baiadera, e quando sei a mezzo metro e lui ti sta guardando ti accorgi che ha una faccia come una pizza e puzza di ascella. La marcia indietro è umiliante per lui, poverino.
Figone amico dell'amica - Lo vedi, te lo fai presentare e scopri che è un cretino. La marcia indietro richiede tutta la serata, perché lui, ovviamente, pensa che tu sia fantastica.

Il diggei - Se lo conosci, le tipine più giovani ti guardano con invidia.

Tuo cugino - Si materializza dal nulla l'unica volta che riesci a fare acchiappanza, e ti prende per il culo per mesi a seguire.


14.1.03

Inutile fare disquisizioni semi-cattedratiche: il raffreddore è bello.
In misura minore anche il mal di gola: ti permette di bere in quantità industriali davanti a tua madre brodaglie alcooliche che in circostanze diverse ti farebbero sembrare un ubriacone senza speranza.
Ti permette di fare lo scemo con le ragazze e facendo leva sul loro ( a volte misterioso) istinto materno impiantare siparietti di dubbio gusto.
Ti permette di stare al lavoro in stato semi comatoso rantolando come un moribondo senza che nessuno ti guardi storto.
Inoltre oggi in dipartimento non c'è molta gente: le recenti polemiche sulla spesa eccessiva negli Atenei ha fatto pensare il benemerito rettore Iuav di tagliare sul riscaldamento. Risultato il personale coop è al freddo e al gelo, mentre un annetto fa si girava tranquillamente col calduccio.
Penso che prenderò un tè caldo. Con il rinforzino.
Alla prossima.

13.1.03

Meteorologia emozionale

Hillary dice che la neve è caduta perché lei è tornata dalle vacanze di Natale in Inghilterra, portandosela dietro. Corrado sostiene di averla chiamata. Kay, che ha tredici anni e vuole insegnare in palestra, la considera la mano di Dio: la sera in cui io ho iniziato il corso di danza funky, l'insegnante era bloccata a Muggia per via del ghiaccio, così la lezione l'ha tenuta lei. E benissimo, anche. E io, per finire, sono convinta che la bufera senza precedenti sia un segnale del Cosmo, che mi invita gentilmente a tenermi la pancettina da odalisca e a non andare in palestra, per carità.

La meteorologia è una faccenda soggettiva.


P.S. Hello Decibel!

12.1.03

Ok, credo di esser entrato: prima di tutto, facciamoci le presentazioni.
Mi chiamo Giuseppe 28 anni, vivo a Padova da sempre, ma per ragioni troppo lunghe per essere spiegate ho fatto superiori e Università a Venezia.
Tanto ci sono rimasto che ci sono finito pure a lavorare: in poche parole a Padova ci sono solo per mangiare e dormire( a volte nemmeno dormire).
Lavoro nella biblioteca dello Iuav -Architettura di Venezia, socio della Coop che manda avanti la distribuzione consultazione bla bla bla.
Ho un blog tutto mio che ho iniziato da ormai 5 mesi, in un primo momento per emulare tutti quelli che da Fastidis msg board vedevo postavre i loro aggiornamenti: e così, mi sono detto...perchè no?
Devo dire che è diventato quasi un piacevole rito quello di mettersi (quando si ha qualcosa da dire, oppure se non se ne ha nulla) davanti al computer e scrivere.
Impressioni, recensioni o semplicemente sfoghi. In realtà poco importa, si scrive soprattutto (credo) per esprimere, per sfogarsi, o anche nel mio caso, per smanie di egocentrismo represso.
Tornando alla presentazione, musica e letture riempiono la gran parte del mio tempo libero: non guardo la tv ( anche se occasionalmente televendite e filmetti di bassissima lega) non faccio sport, ma mi piacerebbe. Ho iniziato ( penso come moltissimi) a comprare demo tapes, di gruppi che nessuno ascoltava- elitarismo ora e sempre- a leggere fanzines che nessuno conosceva, a spedire i soldi (di mia mamma) in giro per il mondo. Come diceva un fumettista americano che adesso scrive in una fanzine famosissima( per la cronaca Nate Powell che adesso recensisce su HeartAttack) "i like the music...It's just the people", l'ottica dell'orso solitario e un pò in disparte mi è sempre andata a pennello: pochi concerti, poche amicizie nel giro Hc o metal, vuoi perchè non abitando in Padova centro gli autobus diventano fondamentali, vuoi perchè ahimè la timidezza....
Bon , ho finito....spero di di non essere stato troppo prolisso o egocentrico.
a presto
Decibel
Parallelamente mi annoiavo in treno e cominciai a leggere libri che nessuno avrebbe mai preso in considerazione - mattoni di ambientazione storica- Sarum può esserne un esempio lampante.
Da allora non ho mai smesso. E ne vado pure fiero.

9.1.03

La bufera

Nevica! In qualsiasi altro posto, non sarebbe strano, e non è strano neanche qui a Trieste (che quando fai geografia alle medie, ti spiegano che ha un "clima temperato"). Però è strano che ne venga giù così tanta, e che venga giù per due giorni di fila, e mica solo sull'altopiano, ma anche a livello del mare. Nevica, ghiaccia e i marciapiedi sono lunghe piste di pattinaggio ammazzanonne. Ambulanze vanno e vengono dalla zona industriale, dove vivo io, e dove i lunghi marciapiedi che non costeggiano caseggiati o negozi non sono stati spalati, e l'osteoporosi spedisce all'ospedale un vecchietto dietro l'altro, complici le ripide discese.

Per arrivare all'ufficio postale, situato poco sopra il livello del mare, ci vuole uno sherpa. L'ufficio dista cinque minuti da casa mia, ma per arrivarci ce ne ho messi quasi venti e ho rischiato quattro volte di frantumarmi l'osso sacro o qualche arto a scelta. Gli autobus fanno un servizio di tipo tassistico: per Via Valmaura passano numeri improbabili, che caricano su più gente possibile e la scaricano oltre le colonne d'Ercole delle varie gallerie. Le vecchiette che non si sono lussate un'anca sul ghiaccio sono agguerritissime nella loro determinazione a salire sul numero 21, anche a costo di buttare giù qualcuno. Si vedono scene che neanche a Rio de Janeiro. Se non fosse che a Rio non fa mai questo freddo atroce, da perderci le orecchie.

Più che un anno punk, mi sembra un anno di musica popolare mongola (per farvi un'idea di come sia, immaginatevi i Tenores di Bitti che fanno l'imitazione di un alce in amore). Va bene il freddo, va bene le stagioni intere se non quelle mezze, ma l'ha detto anche il Sindaco: "Eravamo attrezzati per la situazione neve, ma non per la situazione ghiaccio". Che sono due cose diverse, evidentemente.

Brrr.


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