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30.6.03

Da "Repubblica.it"

"... Per il premier il processo, comunque, è virtualmente concluso, anche nel caso in cui arrivasse dalla Consulta una sentenza di incostituzionalità. Per il verdetto, infatti, ci vorranno parecchi mesi, e a gennaio scade l'applicazione di uno dei giudici a latere del dibattimento, Brambilla. Se per quella data non si arrivasse a sentenza, l'intero collegio andrebbe ricostituito, e il processo dovrebbe necessariamente ricominciare da capo."

L'ha fatta franca anche stavolta.
Ma non si preoccupi, Cavaliere, tutto torna indietro.

27.6.03

Solo due righe per postare: pubblicità: una ragazza legge un giornale.
le scappa un rutto. ma non un ruttino, uno che si sente bene : altre due ragazze la guardano stupite.
Lei fa finta di niente mentre la voce dice"natural, natural style".
una mia vecchia fiamma universitaria mi aveva rapito il cuore proprio ruttandomi in faccia.
Se ci sarà il sequel di questa pubblicità, suggerirei un bel "prrrrrooot" ad una cena galante.

Per?, che pubblicità.

20.6.03

Foto di nudo "rubate" la Bellucci chiede i danni

"[...] Foto, pubblicate per giunta anche in copertina, a cui sono state "accompagnate delle didascalie, con commenti allusivi sia alla disinvoltura con cui l'attrice si espone sia alla particolare 'facilità con cui riesce a interpretare scene d'amore con il suo parner', ingenerando così nei lettori l'impressione di una sua "particolare abitudine a pose sconvenienti"."

Mah. Che cosa costituirà mai "posa sconveniente" per una che è stata nuda ovunque? E poi, che cos'è questa pruderie anni '50, questo ritorno alla distinzione fra "rispettabili" e "riprovevoli", questo pontificare dei settimanali popolari sulla supposta disinvoltura delle "attrici"? A me la Bellucci non è simpatica, sono convinta che abbia avuto un successo sproporzionato alle sue reali capacità, e poi sorride poco, sembra sempre impegnata a mantenere un'immagine di morbida seduttività; però è assurdo che si prenda di mira proprio lei, che tutto sommato, nuda o vestita, è sempre stata sobria e mai volgare, rispetto a una Nina Moric o a una Alessia Merz o a una Manuela Arcuri con le sue provole, che perdono i vestiti con una facilità impressionante, in piena vista e nelle edicole di tutta Italia.

D'altronde, siccome perdere i vestiti è una prerogativa di ogni persona (vuoi farti vedere nuda? Benissimo), e così fan tutte, a che scopo fare appello alla presunta moralità dei lettori, che probabilmente si sono visionati il servizio, se femmine, distese a seno nudo su una spiaggia, e se maschi, distesi vicino alla compagna in topless? Qual è il problema? E allora le brutte nude no, perché fanno impressione; le belle nude no, perché fanno sesso; e che palle.

Mah. Mah, mah, mah.


17.6.03

Er caramba ce stava a prova', Decibel. E di brutto. Ha gonfiato il torace come un tacchino davanti alla prospettiva di ingraziarsi la gnocca con la virilità della sua professione. Scherzi? Quale migliore onore che acchiappare la figlia dei fiori e convertirla all'ortodossia con la forza del suo carattere? (Studiatissimo eufemismo.)

Fotogramma n.1: siete seduti in treno, aspettando di partire alla volta della "big metropoli". in scompartimento ci sono degli americani: tutti ignudi (vabbè hanno i calzoncini corti, ma sono a torso nudo).
da quello che ho potuto origliare una specie di squadra di basket, in gita nel vecchio continente: vicino a me invece c'è un caramba.
Il caramba ha un'aria abbastanza stanca.
Alla stazione di Brescia, succede l'imprevisto: giovane fricchetona capelli dread collanine dappertutto.
si siede di fronte a me e vicino al caramba.
Il suddetto tutore dell' ordine la squadra, e pure gli americani danno un'occhiatina.
Non so come scatta la domanda del John wayne dell'idaho, che vuol sapere "se quelle sono le Alpi" in due ci mettiamo a spiegargli che sonosolo le prealpi, ma la versione migliore la fornisce la ragazza. Scatta la conversazione, tra la piccola pasionaria e il tutore dell'ordine "legge contro i sovversivi"
Non vi sto a raccontare x filo e per segno, vi basti solo una selezione di perle:
1)D' Alema aveva la barca
2)destra e sinistra sono la stessa cosa
3)Nonnismo? nelle caserme non è mai esistito
4)Bisogna obbedire agli ordini
Ma il top è questa" si ricordi di me quando vedrà le partite allo stadio, io sarò lì".
Ovviamente la retorica carabinieresca è un fiume inarrestabile la "giovane figlia di Mao tse Tung " prova ad interlocquire, ma nulla.
A milano la tipa scende a così il sottoscritto.
due domande: adesso mentre state leggendo, in quale stadio sarà il giovane "legge ed ordine"?
ma soprattutto: la tipa si interesserà di calcio d'ora in poi?

12.6.03

Ovviamente, per "geniale" intendi "stragnocca", vero, Corrà?

Non potendo, per questioni di deficienza toracica, emulare Anitona o Marily in modo abbastanza convincente (quel vestitone nero mi starebbe giusto un filino largo), mi accontento di starmene seduta in ufficio e muovere giusto i muscoli delle mani e delle braccia.

Qualunque altra cosa, e mi sciolgo.

Stasera ho anche palestra. Diomio. Prevedo il collasso.

8.6.03

Avvertenza: non leggete questo post se non volete rovinarvi la sorpresa. Spoiler alert!

Sono stata anche io a vedere Matrix Reloaded, e visto che tutti hanno detto la loro, dirò anche io la mia.
Preambolo: prima di andarci avevo letto abbastanza recensioni da essermi rovinata ogni sorpresa, più il blog di Selvaggia Lucarelli, che mi ha predisposta alla ridarella. Insomma, zero aspettative. E allora perché lo fai?
Beh, al Cinecity, su richiesta, ti danno le cuffiette per sentire il film in lingua originale, e la mia amica Hillary, che vive in Italia da due anni e di italiano non ha ancora capito niente (vocabolario di Hillary: "grazie", "prego", "buongiorno" e "ehmmm") voleva finalmente vedersi un film in cui dalla bocca di Keanu Reeves uscisse la voce di Keanu Reeves, e non quella di Luca Ward (fuori sincrono).

Prima di entrare ci danno le cuffiette, tipo quelle per la simultanea. E lì già io mi insospettisco, perché speravo che la cosa fosse più tipo aereo (cuffietta da collegare all'entrata incorporata al bracciolo), e invece mi rendo conto che probabilmente dovrò sparare il volume al massimo per non sentire il doppiaggio italiano. L'ambiente: la sala del cinema, bellissima, con le sedie disposte su una salita praticamente verticale, bene imbottite e con tanto spazio per le gambe delle stangone come me. Clima artico: meno male che mi ero portata una maglietta a maniche lunghe.

Inizia il film, e già si vede che ho fatto traduzione, non riesco ad accendere le cuffie. Ci pensa Hillary per me. Fino alla prima battuta, tutto bene, perché l'audio del film coincide. Alla prima battuta, capisco che devo scegliere fra il doppiatore di Laurence Fishburne e la voce di Laurence Fishburne. Scelgo la seconda opzione. Vai col volume a palla: l'audio in cuffia sfrigola come se il film me lo stessi sentendo per radio. Mi aspetto da un momento all'altro il commento della Gialappa's Band.

Il film.

Il grande mistero alla base di tutto l'ambaradàn, da subito, non è What is the Matrix?, ma piuttosto, perché Neo è vestito da prete?. Nella scena in cui ingaggia una lotta senza quartiere con i replicanti dell'Agente Smith, sembra Don Camillo che fa a botte con una squadra di dirigenti Microsoft. Credo che la mia vicina di poltrona si sarà chiesta perché ridevo.

L'audio sfrigolante ha fatto sì che io mi perdessi buona parte dei dialoghi più importanti, ma conto di rifarmi leggendo un altro po' di recensioni. Mi è piaciuta nu sacco la scena della megafesta tribale con strusciamenti e tette al vento, magari esserci stata anche io (udìo, se l'alternativa fosse trombarmi Keanu Reeves in una caverna illuminata da candele...)

Di questo film ho capito ben poco, e per la precisione che:
1) Keanu Reeves nel doppiaggio ci guadagna una cifra;
2) L'inverno prossimo mi compro una tuta di lattice nero;
3) I fratelli Wachowsky sono dei gran paraculi;
4) La Bellucci non sa recitare in nessuna lingua conosciuta, men che meno in inglese;
5) Neo non sarà l'Eletto, ma è sicuramente la reincarnazione dell'eroe romantico. E di questo gli siamo grati.

Capiamoci: anche vestito da prete, boia miseria, è un figone, roba da Complesso di Padre Ralph. E poi, posto davanti alla scelta fra salvare la razza umana dall'estinzione e salvare Trinity dalla morte per caduta e/o ferita d'arma da fuoco, lui cosa sceglie?
Non so se mi sono spiegata: la scelta è fra l'intera razza umana e la sua fidanzata. Nella lista delle priorità del mio ex fidanzato, io venivo subito sotto il Gran Premio di Formula Uno. Non c'è donna al mondo che non desideri, nel profondo di sé, essere Trinity.
Trinity è l'apice del cool. E' il supercool. Guida la Ducati contromano sull'autostrada senza muovere un muscolo facciale, spara, mena, e il suo fidanzato, oltre ad essere un supereroe, è completamente e totalmente devoto a lei. La guerra, le carestie, la prigionia del mondo umano passano in secondo piano rispetto alla sopravvivenza di Trinity.
E poi è bonissima.

Riassumendo, se non avete visto il primo non andate a vedere il secondo (non ci capirete una cippa e lo troverete noiosissimo) e se avete visto il primo, andate a vedre il secondo solo se proprio non potete fare a meno di vederveli tutti e tre. E se tu che mi leggi sei una donna... giassài, sorella.


7.6.03

Autopromozione

Ho aperto un altro blog.

Si chiama Sai tenere un segreto? , ed è destinato a diventare un diario telematico delle mie avventure nel mondo, completo di foto, commenti e cazzate varie. Mentre Facciamo Storie rimarrà la casa dei miei commenti sul mondo, delle mie esternazioni politico-filosofiche e delle mie rassegne stampa faziose su argomenti variabili, tipo uomini che vogliono fare la synchronette e extreme ironing.

Non vi abbandonerò.
Ma mettetevi un bel bookmark su tutti e due, eh?
Nervi

Non posso cambiare la ruota della macchina.
Non è che non sappia (cioè, è anche quello) o non voglia, è proprio che non posso. Non ho la forza necessaria a svitare i bulloni dei copriruote. Non so dove vada appoggiato il cric, né come si faccia a sistemare il ruotino in modo da non perdermelo mentre guido sulla costiera.
Sono tristissima.
Vorrei fare tutto da sola, essere perfettamente autosufficiente, ma non posso.

6.6.03

Gioite con me: da lunedì entro ufficialmente nella schiera dei CoCoCo, vale a dire di coloro che hanno un tredicipercentodiinutilicontributi versati all'Inps, ventiquattro giorni di ferie fantasma all'anno (se mi ammalo, cazzi miei), e (rullo di tamburi) ben tredici euri in più in busta paga al dieci del mese rispetto al contratto precedente.

Se mio padre, alla mia età, avesse avuto lo stesso tipo di contratto, sicuramente si sarebbe sentito un fallimento. E invece noi trentenni del duemila e passa gioiamo per queste briciole di indipendenza. Intorno a noi, disoccupati a perdita d'occhio e ingegneri senegalesi che vendono i giornalini per strada. Capite perché ci ride anche il culo?

Chi viene a sbevazzare con me questo weekend? Un giro lo pago io.

5.6.03

Gli italiani promuovono le unioni omosessuali

Meglio tardi che mai.
E mo' vediamo se lasciano lavorare la Prestigiacomo, per una volta che aveva fatto una proposta decente.

4.6.03

Colf del giornalismo, su la testa!

E se lo dice la Ragazza del Bar, che per me è poco meno di un guru...

Ma andiamo avanti.

Sono tornati gli anni '80, qualcuno ci ha fatto caso? Costumi interi sgambatissimi, abitini "tutti un volant una balza e una frappa" tanto per citare la Raffa ('ello Ra), tacchi a spillo da lussazione della caviglia, lustrini dappertutto, e perfino la mitica felpa con lo scollo largo di cui si fece pioniera Jennifer Beals in Flashdance. (Solo che la versione moderna ha le braccia e i polsini stretti, per cui togliersi il reggiseno da sotto, come fece lei nella memorabile scena, è un ottimo modo per farsi venire un crampo in mezzo alla schiena.)

E insieme agli anni '80, mi pare, è tornata anche l'anoressia. Sarà che ormai guardare la gente è diventato un riflesso automatico, ma ne vedo sempre di più. Donne rinsecchite, con i capelli opachi, lo sguardo fisso a terra, magliette scolorite. Sono donne, non ragazzine (le ragazzine, per contro, sono sempre più spesso obese): sono donne ben oltre i venti e spesso anche oltre i trenta, anche se con le anoressiche è difficile stabilire l'età.

Non sto per scagliarmi contro i modelli impossibili della televisione, perché ormai credo che Letterine/Veline/Schedine e altre gnocchette del piccolo schermo abbiano perso ogni parvenza di umanità, e non sembrino più vere, ma solo ologrammi muti di una femminilità idealizzata. Non sono loro il problema, o le modelle emaciate dei giornali femminili. Il problema è più profondo. Chi si priva del cibo odia se stessa al punto di voler sparire. Non mangiare, sopportare i crampi della fame e saltare i pasti, genera una forma di esaltazione, di senso di potere, controllo e invincibilità. Potere illusorio sul proprio corpo che compensa l'impotenza della vita di ogni giorno.

"Tanto, a chi importa. A chi importa, se io scompaio?" Nell'anoressia c'è una tremenda aggressività passiva. Vi dispiacerà, quando sarò morta. Non vi importerà, quando sarò morta. Ma se devo scomparire, che sia perchè l'ho deciso io, e non perché sono stata annullata dalla vostra indifferenza.

Chi vuole scomparire non pensa di esistere veramente.

E adesso che vi ho depressi per benino, vado a fare merenda. Carbonara power!

2.6.03

Zupercar

Ho una confessione da fare. La mia macchina - una Punto giallo banana comprata di seconda mano all'inizio di quest'anno - è equipaggiata con un sistema di navigazione satellitare. Se non so dove si trovi un posto (cioè quasi sempre), non devo fare altro che digitare città, via e (volendo) numero civico: il sistemone mi porta a destinazione dandomi indicazioni discrete tramite una voce femminile campionata, che dice cose come "Fra non molto, spostarsi sulla destra".
Tutto questo è molto decadente, e se non fosse stato incluso nel pacchetto, dubito che me lo sarei fatto installare apposta. Ma c'è, è lì, e funziona. Tanto vale che lo usi.

Sabato sera, in preda ai fumi per il mancato Musica nelle Valli, decido di bruciare un po' di benza per andare a Udine, al centro sociale, a vedere il concerto degli Oliver con i Death of Anna Karina. Non so dove sia il centro sociale: nessun problema, se non lo so io me lo dirà la Gisella, nome arbitrariamente inflitto alla voce femminile del gps. Inserisco la destinazione, metto la prima e parto.
"Continuare a seguire la strada" mi ammonisce la Gisella, alla prima svolta.
Grazie, penso io.
I primi segni di squilibrio li mostra già a Sistiana. "Alla prossima uscita, svoltare a destra". Ma che, sei scema? Mi vuoi far uscire a Sistiana? Per andare a Udine?
Tiro dritta.
"Alla prossima uscita, svoltare a destra".
A Monfalcone?
Avanti.
Nei successivi sessanta chilometri, la pazza cerca di farmi uscire a Redipuglia, a Villesse e a Palmanova. Sono tentata di spegnerla, ma se la spengo non troverò mai via Volturno. La ignoro.
Arrivata all'uscita Udine Sud, finalmente la accontento, e in cinque minuti sono arrivata a destinazione.

Fin qui, tutto bene.

Il problema è il ritorno. Che io non abbia senso dell'orientamento non è una novità, ma penso, se riesco a beccare l'autostrada, poi arrivo sana e salva a casa, Gisella o non Gisella. Ma l'autostrada dov'è? Che strada ho fatto? Dove sono finita? Perché i cartelli a Udine ti spediscono sempre in direzioni opposte e poi si perdono e tu non sai più dove cazzo sei? E soprattutto, visto che il cartello per l'autostrada puntava a sinistra, perché la Gisella continua ad intimarmi di invertire la marcia?
Alla fine la ascolto, se non altro per farla stare zitta, e anche perché sto girando per Udine come una demente da un quarto d'ora, sono le due di mattina e voglio andare a dormire.

Finisco per farmi TUTTA la strada statale, in alcuni punti sotto la pioggia, in un punto in particolare contromano (non fate domande di cui non volete le risposte) e arrivo a casa alle tre, con un occhio aperto e uno chiuso e dopo aver fatto fuori il doppio della benzina prevista.

Morale: se credete che il gps risolverà i vostri problemi di orientamento, scordatevelo. Il gps, secondo me sponsorizzato dalla lobby del petrolio, cercherà in ogni modo di impedire che voi imbocchiate l'autostrada: al resto penserà la tragica segnaletica del basso Friuli. Vi perderete sicuramente. Voi sognate di essere come Michael Knight su K.I.T.T.; e invece siete come un ottantenne con cappello sulla Prinz.

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