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30.11.02

La Giulia va in palestra
ovvero: gli anni '80 sono ancora con noi

L'ho fatto, sono andata in palestra. Prima volta in vita mia. Lezione di prova di aerobic fight (1) tanto per andare sul leggerino; ma se non fosse stato per Alex (2) che mi ci ha trascinata, forse neanche quello avrei fatto. Mi ero quasi affezionata al mio fisichetto da odalisca, che vestito fa una figura dignitosa, ma svestito rivela, ahimè, accumuli di cellulite sulle cosce. Il problema è che comincio a temere di arrivare a cinquant'anni con più dolori che ossa, e per di più con un sedere dalle parti delle ginocchia. E poi sono depressa.
Così ho seguito Alex nella palestra che c'è vicino a casa nostra (dopo essere diventati amici, abbiamo scoperto di essere vicini di casa), pronta a verificare lo stato della mia muscolatura.

Ve lo riassumo con una metafora gastronomica: avete presente il budino alla vaniglia? Stessa consistenza e stesso colore.

L'istruttore e gli altri partecipanti al corso mi guardavano con una specie di pietà, aspettando che crollassi. L'aerobic fight è una disciplina veramente massacrante, che associa i soliti saltelli brevettati da Jane Fonda negli anni '80 a calci e pugni sferrati al vuoto. Un'aggressività stilizzata, una rissa kabuki; davanti a me, oltretutto, c'era la schiena di Alex. Con un po' di immaginazione, avrei potuto figurarmi di colpire ripetutamente un avversario legato (anche nelle fantasie sono precisa, io), ma ero troppo occupata a cercare di respirare e a non farmi venire un infarto.

Il momento gravissimo, quello dell'epifania ("O mio Dio, sono sprovvista di muscoli addominali") è stato quello degli esercizi a terra. Glutei, addominali, cosce: tutto da rottamare. Rischio crampi altissimo. E mentre il resto degli aerobizzati lanciava leggiadramente in aria le gambine zavorrate dai pesi per caviglie, come neanche le Bluebelles, io mandavo messaggi cerebrali alle mie chiappe, per convincerle a resistere allo sforzo.

"Guarda che sei andata benissimo" ha detto poi Alex, in quella che aveva tutta l'aria di essere una bugia pietosa. "Quelle che fanno il corso con noi, le prime volte le ho viste uscire dopo la prima mezz'ora. Tu almeno hai resistito fino alla fine."

Sarà. Ma credo che mi iscriverò a danza funky.

Giulia

(1) aerobic fight: disciplina a metà fra l'aerobica e il kickboxing. Una ginnastica feroce, Jane Fonda per Vietcong.
(2) Alex: anche noto come Vecchio, o Il Mitico Alex, è un amico che consiglio vivamente di avere. Io ce l'ho.

29.11.02

Giovani scrittori cercansi...

Ogni tanto sono gli editori che ci cercano, e non noi loro. Ricevo e con grande entusiasmo pubblico:

Per progetto editoriale su lavoro e comunicazione editore cerca scrittori di racconti brevi su esperienze curiose di lavoro (circa 3000 battute) per pubblicazione con particolare riferimento alle dinamiche di comunicazione.
Cerchiamo storie brillanti, poetiche, strabilianti, o anche negative, reali o inventate con particolare riferimento alle dinamiche di comunicazione nel mondo del lavoro. I racconti verranno raccolti e pubblicati in un libro.
Il compenso per le storie sarà concordato successivamente con gli autori prescelti.

Inviare curriculum vitae e racconto in formato .doc alla e-mail:
ettore.iannelli@harvesteurope.biz o a info@harvesteurope.biz.

Interessante...

28.11.02

Deliziosa? Sensazionale?

Lo sapevo che era una buona idea aprire questo blog. Anche solo per i complimenti...

Bene arrivato, Corrà. Ma non perdiamoci in ciacole (tanto per mantenere l'imprinting ancora regionale, anche se aspirante nazionale, del blog). Gli altri non hanno ancora dato segni di vita, ma non è grave. Già siamo in due, i due senza contratto di pubblicazione... i due scrittori allo stato brado.

Ti aggiorno sulle mie attività attuali: finito un romanzo, sono in fase di revisione da almeno quattro mesi, perché nel frattempo ne ho lanciato un altro, sul quale lavoro sporadicamente. L'annus horribilis ha avuto ripercussioni abbastanza pesanti sulla mia vena creativa, ma si sa che dal brutto nasce il bello e che i girasoli vengono su a cacca di mucca. (E noi con l'olio ci facciamo er fritto...)

Devo, fortissimamente devo dare una sistematina al template di questo blog: inserire dei link, renderlo un filino interattivo, perchè così com'è è né più né meno che una vetrina. A tal proposito, omaggi a Paolo, il baldo giovine che indirizzommi qui. Trovate il suo blog a questo indirizzo: http://nonsolocugi.blogspot.com .Thank you mate, qui ci stiamo divertendo una cifra...

Senti un po', Corrado, che ne dici di raccontare in sunto chi sei al mondo, in caso qualcuno ancora non lo sapesse? (Nota a margine: ovviamente, questo post sarà seguito da mail a Corrado in cui gli intimerò di fare circolare il link al blog, dimodoché amici e parenti possano curiosarci dentro e noi tocchiamo il picco degli accessi...)

Love, love... love is all you need.
Giu

27.11.02

Sono qua, vivo e vegeto!
Faccio un saltello su questa deliziosa piattaforma nata dalla brillante intuizione di una donna sensazionale, tale Giulia, per me soltanto Blasi.
Lo stress di questi giorni ha rallentato il mio zelo e me ne scuso. Tra l'altro, a parte il lavoro, domani mattina devo pure intrattenere alcuni liceali triestini con una lezione sui linguaggi cinematografici (nella fattispecie sul cinema italiano anni'30-40, ovvero Telefoni bianchi e Neorealismo).
I miei contributi letterari non tarderanno comunque ad arrivare. Tutto ciò che mi resta sono idee e pippe mentali da trasformare in storie... e in quest'epoca di miserie credo non sia neanche poco.
Per ora abbraccio virtualmente tutti, o almeno Blasi se è in ascolto, e benedico questa piattaforma letteraria!
Corrado
Secondo giorno di vita per questo blog... visto che non è arrivato ancora nessuno, vado avanti io.
Il template che ho installato non è molto manipolabile (come si fa a cambiare il pezzettino dove si dovrebbero mettere le informazioni personali? Nei settings non c'è il campo!!! Sono perplessa) però ho deciso di tornare solo per tenerlo vivo.

C'è tutto un mondo di blogger intorno a me, dagli esperti ai neofiti a quelli che dopo la prima volta che non sono riusciti a pubblicare quello che avevano scritto si sono frustrati e hanno mollato tutto lì (segno di Dio o baco nel sistema operativo?) Il che prova, se non altro, che quasi tutti abbiamo bisogno di comunicare. E che parlare con una potenziale utenza di milioni di persone è più facile che parlare con la mamma, la sorella, l'amico o la morosa. Primo, perché nessuno ti interrompe; secondo, perché non perdi il filo; terzo, perché da un podio a volte è più facile che faccia a faccia; quarto, perché se sbagli la sintassi puoi sempre correggere.

Questo, confesso, non è il mio unico blog. C'è un altro posto dove vado a raccontare i fatti miei, ma preferisco non condividerlo, anche perché credo che freghi poco al resto dell'umanità, fatta eccezione per gli utenti della mia stessa comunità. Un blog può essere un mondo separato, una vita parallela; nel blog si raccontano cose che ci si vergogna a dire al più caro degli amici (vedi sopra).

Voce che grida nel cyberspazio... ragazzi, ci siete?

Giu

26.11.02

Era una sera di vinelli e arte...



Più precisamente, una sera in cui Corrado Premuda e io (vale a dire Giulia: vedremo se qualcun altro avrà voglia di unirsi a noi in questa strabiliante avventura, e soprattutto... se ho configurato la faccenda in maniera accessibile a tutti!) ci siamo incontrati alla mostra di quadri di suo fratello Massimo. E ci è venuta, complice anche un rosé niente male, l'idea di riunire il literary set triestino, o almeno di beccarci fra noi scrittori e scrittoresse e condividere, oltre alla passione per la scrittura, anche le lamentele, i guai e gli occasionali trionfi di chi, ahilui e ahilei, si è svegliato una mattina e ha capito che l'arte della parola lo aveva scelto. O anche solo che gli piaceva fare storie.

Così nasce l'idea di Facciamo Storie, nell'impulso del momento: mentre scrivo, non so chi si unirà, se si unirà qualcuno, se funzionerà, se servirà a qualcosa oltre che ad aumentare le ore che già passo davanti al PC, che sia al lavoro o a casa.

Intanto, sarà il caso che mi presenti.

Giulia (sono sempre io) è nata a Pordenone esattamente trent'anni fa, e da quanto può ricordare fa storie da quando è nata. Da neonata urlava come una sirena a tutte le ore; da bambina non voleva andare all'asilo; e dal momento in cui è stata in grado di reggere una matita, le storie ha cominciato a farle con i disegni. Risme e risme di carta dopo, la stessa bambina, ormai adolescente segaligna e isolata, ha scoperto che fare storie con le parole le dava ancora più soddisfazione.



Il resto, è storia che continua.

Nel 2001, ho pubblicato il mio primo romanzo, Deadsexy, con Lint Editoriale di Trieste. Non mi posso lamentare per niente della ricezione; ma ora è venuto il momento di partire per altri lidi... vale a dire, trovarmi un editore, possibilmente nazionale.

E detto questo, aspetto i contributi di tutti. Soprattutto il tuo, Corradino.
Love,
Giulia


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